IV incontro 2017-18 – 25 febbraio 2018

IL PERDONO NELLA VITA DI COPPIA

 

Presentazione del tema

I ritmi di vita frenetici  delle nostre giornate, le numerose responsabilità economiche, familiari, lavorative che la nostra quotidianità ci impone ci rendono stanchi e frustrati desiderosi di tranquillità, di relazioni buone e vere. Questo clima di tensione si ripercuote anche nella quotidianità della coppia dove si verificano, talvolta, momenti di incomprensione, di intolleranza, di burrasca,di conflittualità fino ad offendersi, a ferirsi, a tenere il broncio, a farsi del male con parole, atteggiamenti e gesti. Si pretende la perfezione nell’altro, si sogna una vita di coppia perfetta senza alcuna sbavatura; si rimane delusi quando l’altro non corrisponde ai nostri ideali, ai nostri desideri. Davanti ai limiti dell’altro, che possono essere anche i miei, si scappa incapaci di gestire la frustrazione. C’è bisogno di misericordia e di tanta tenerezza. C’è bisogno di un amore così grande pronto a perdonare.

Non è sempre facile perdonarci, riaccoglierci, ridarci fiducia e così ripartire. Siamo frenati dal nostro orgoglio ferito. Tendiamo a congelare la situazione incrinata, ci mostriamo incapaci di superarla con uno slancio di generosità e di umiltà. Perdonare è giudicato oggi un atto di debolezza, una rinuncia ai propri diritti, alla propria dignità offesa. Ci sentiamo dire: “Ma chi te la fa fare di continuare a restare insieme…? Anche tu hai diritto alla tua vita!”. Anche a chi ricorda che il matrimonio è “per sempre”, che il Signore ha insegnato a perdonare sempre, molti rispondono: ”belle frasi queste, bisogna passarci per queste situazioni prima di parlare!”.

 

La parola di Dio

“Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di senti menti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!”

Dalla lettera di S.Paolo apostolo ai Colossesi (3,12-15).

Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa». Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: «Restituisci quello che devi!». Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò». Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: «Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?». Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Matteo 18,21-35

 

Commento alla Parola

 

Per la riflessione e la discussione in coppia

  1. Può una persona crescere senza sbagliare? E posso pretendere di sposare una persona che non possa e non debba sbagliare?
  1. Il rischio più devastante per una coppia è quando i due vogliono apparire migliori di quanto non sono in realtà, quando non accettano il loro limite.
  1. Come trasformare gli errori, gli sbagli, i peccati in opportunità per capirsi meglio e crescere di più?
  1. Quali sono i volti più frequenti del peccato coniugale e familiare che richiedono misericordia e perdono? Proviamo a considerarne alcuni: forse la rigidità,l’intolleranza, l’abitudine ad essere sposati, la caduta di entusiasmo? Forse l’assenza di tenerezza, il non dialogo, la fretta, il pensiero unico in casa? Forsela ricerca eccessiva di gratificazione individuale, il desiderio di potere e di possesso ecc.?
  1. Proviamo a ripercorrere insieme un momento in cui ci siamo riconciliati.